Lorenzo Carnovale, secondo classificato alla call of ideas GoBeyond 2019 nella categoria Servizi innovativi per la persona, racconta la storia di un’idea nata mentre lavorava come cameriere durante l’università. Un progetto creato per mettere in contatto diretto aziende e studenti fornendo anche servizi di semplificazione burocratica
Da un Istituto tecnico di Corsico, vicino a Milano alla laurea in Giurisprudenza fino al lancio di una startup che, con il progetto Jobobo ha conquistato il secondo posto nella categoria Servizi innovativi per la persona alla call of ideas GoBeyond 2029 promossa da SisalPay insieme a Cvc Capital Partners per incoraggiare l’innovazione e il talento. È una storia d’innovazione, di capacità d’intraprendere, di volontà trasformare un’idea in una realtà imprenditoriale che ha come protagonista Lorenzo Carnovale, 28 anni e un sogno da realizzare con l’obiettivo di aiutare gli studenti universitari a trovare in maniera concreta un lavoro occasionale attraverso un market place basato su una piattaforma e un software sofisticato, facile da utilizzare che integra domanda e offerta di lavoro.
“Tutto è iniziato mentre studiavo, perché ho sempre lavorato appassionandomi a capire come funzionano le cose e come si possono risolvere problemi – racconta Lorenzo Carnovale -. Ho fatto il cameriere e altri lavori manuali e durante l’università ho aiutato, per il rapporto che avevo con alcuni datori di lavoro che cercavano manodopera occasionale soprattutto nel settore del catering, davo consigli ai miei amici in cerca di lavori a chiamata. Questa mia attitudine, finita l’università è diventato un progetto concreto e, assieme ad altri giovani, ho iniziato a sviluppare questa startup con l’idea di realizzare uno strumento che capace di metterli in comunicazione con le imprese e viceversa. Non solo, Jobobo fornisce anche una serie di servizi importanti e soprattutto utili sia dal punto di vista contrattuale per chi lavora sia per i datori di lavoro in cerca di manodopera che serve loro per gli eventi, programmati o da organizzare last minute”.
“È un incontro fra domanda e offerta di lavoro con caratteristiche ben specifiche tanto che Lorenzo definisce il progetto come servizio al lavoro. Jobobo aiuta il ragazzo profilandone attitudini ed esperienze, dati che vengono mixati con l’esigenza specifiche del datore di lavoro. Ad esempio, se cerca un cameriere che ha già fatto il servizio almeno quattro volte e parli anche inglese, sia robusto e in gado di portare tre vassoi alla volta, sarà in grado di trovare esattamente la persona con le caratteristiche che cerca”.
“I ragazzi possono avere subito chiare le condizioni di lavoro: dalla paga ai contributi da versare eliminando complicazioni, passaggi burocratici e perdite di tempo. È un aspetto importante perché digitalizzare la burocrazia, come ha detto il ministro all’innovazione Paola Pisano, non significa banalmente trasformare il cartaceo in digitale ma continuare a tracciare percorsi che diventino automatici in un esatto processo come ad esempio nel caso di una stipula di contratto”.
“Noi digitalizziamo la firma del contratto, permettiamo al ragazzo di presentarsi direttamente al lavoro con tutte le informazioni e documenti che servono. Allo stesso tempo gli consentiamo di ricevere i soldi in 24 ore senza i passaggi della burocrazia legata alle buste paga. il concetto è: sapere benissimo che cosa serve e capire cosa si può digitalizzare alleggerendo i passaggi – prosegue Carnovale -. Semplificazione e aiuto come obiettivo concreto, perché il datore di lavoro può creare playlist, gruppi di ragazzi che posano essere richiamati in continuazione in base ai particolari bisogni dell’azienda, personale che l’imprenditore sa già perfettamente che cosa può fare e come lo fa. Può organizzare il lavoro anche in base alle loro attività di studie disponibilità, perché l’applicazione permette di sapere quando la manodopera è disponile. Uno studente può avere un periodo libero da esami è quindi può essere chiamato. Altra innovazione è la panchina che consente fare una sostituzione all’ultimo minuto. Il datore di lavoro sceglie la squadra che ha una panchina di riserva. In caso di necessità avvisa l’applicazione e questa avverte i componenti della panchina che indicano chi di loro è disponibile alla sostituzione”.
La fase di sperimentazione con un piccolo gruppo di studenti è durata otto mesi con risultati molto positivi: oltre 10mila download e 1.282 iscritti confermati. “Ora siamo in stand by perché dobbiamo risolvere alcuni problemi burocrati e siamo in attesa di un finanziamento da Smart&Start Italia, il progetto di Invitalia che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico. Ci siamo iscritti e abbiamo superato tutti i livelli e adesso siamo in attesa di capire come potrà avvenire il finanziamento, l’ultimo miglio…”.
E di miglia, facendo esperienza, Lorenzo Carnovale ne ha percorse tante. “Nell’ultimo anno sono stato a Lugano, Londra e Lussemburgo, vendevo pasta fresca aprendo piccoli negozi take away per conto di Maestri della Pasta. Quando sono stato a Londra ho conosciuto una società che si chiama Cobbler Jobs che fa quello che sto tentando di fare io in modo molto innovativo, facilitati dal fatto che in Gran Bretagna c’è una burocrazia contrattuale agilissima mentre in Italia è quasi insormontabile. Mi è piaciuto il loro approccio con le aziende e con i ragazzi in cerca di lavori occasionali. Uno stimolo in più per cercare di portare da noi un modello italiano altrettanto efficace”.
Fonte:
Il Giornale
A cura di: Alberto Taliani